Non c’è che dire, se i cinesi provano, spesso con miserevoli risultati, a clonare le nostre migliori auto e non solo queste, quando ci si mettono gli italiani a riprodurre fedelmente i propri gioielli, di inimitabile resta solo la loro abilità contraffattoria. E così ieri, la Guardia di Finanza di Palermo ha sgominato una banda dedita alla ‘contraffazione’ di Ferrari. Avreste mai creduto fosse possibile battere in ‘made in Cina’ addirittura falsificando auto di questa portata?

Protagonista di questa assurda truffa, un imprenditore siciliano che se si fosse limitato a conservare i suoi capolavori in casa propria senza mostrarli a nessuno probabilmente non avrebbe rischiato nulla, ma la smania di fare soldi facili lo ha tradito e, insieme a lui, un discreto numero di meccanici, carrozzieri, esperti nella realizzazione di siti internet che dovranno rispondere a vario titolo dei reati di truffa, contraffazione, associazione per delinquere finalizzata al compimento degli stessi reati.

Il sodalizio criminoso si faceva recapitare motori abitualmente utilizzati in un certo tipo di auto americane che ben si adattavano ad essere trapiantati in queste false Ferrari e sfruttando le conoscenze meccaniche che il gruppo deteneva, realizzava vetture praticamente identiche alle originali, spacciandole per gioielli di casa Maranello…ma ad un prezzo ‘schiacciante’: una Ferrari F360 poteva essere acquistata, nuova, anche a poco più di 20.000 euro.

Video: Ferrari 360 (originale)